I colori dei sardi

"Il chiarore ora azzurro ora giallo della luna travolta da grandi nuvole in corsa illuminava il prato erboso, la piazzetta sterrata davanti alla chiesa e alla parrocchia, e due file di casupole serpeggianti, ai due lati di una strada in pendio che andava a perdersi fra le macchie della vallata. E in mezzo a questa appariva, come un’altra strada grigia e tortuosa, il fiume che a sua volta andava a confondersi tra i fiumi e le strade del paesaggio che le nuvole, spinte dal vento, componevano e scomponevano ogni tanto sul l’orizzonte allo sbocco della valle. " (Grazia Deledda - La madre - 1920).

"L'isola dalle coste smeraldine e dall'interno arido e selvaggio è sempre stata di animo ostile nei confronti di chi ha voluto violarne l'unicità: Ma al contempo é generosa con chi, da straniero, la vuole conoscere e scoprire" (Emilio Rigatti - Ichnusa - 2017)

"Dai portoni semichiusi, si intravedono al passaggio i giardini interni, circondati di archi come i patios spagnoli, dai muri dipinti, dai fiori ben coltivati. In quei cortili nascosti si svolge una segreta vita familiare piena di pace e di lontananza temporale." (Tutto il miele é finito. - Carlo Levi - 1964)

"Parlare col sardo è difficile, ma una volta preso l’avvio la conversazione dà frutto. Al primo contatto è un uomo chiuso che non si stupisce di nulla, per orgoglio, pudore, ma anche per un sentimento sincero della scarsa importanza di ciò che gli altri ammirano. Perdura in lui l’atavico atteggiamento di un popolo di pastori, avvezzi a vivere di fronte alla grandezza sempre eguale della natura, al vuoto delle lunghe ore ed al difficile problema di sopravvivere. Di fronte a questo, tutto è piccolo, indegno di meraviglia." (Viaggio in Italia - Guido Piovene - 1958)

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